Mariangela
Ciceri
dottoressa
in Scienze e Tecniche Psicologiche
Master
in Counseling Integrato
ricevo
in Alessandria
per
appuntamenti telefonare al 347.58.74.157
La potenza
terapeutica della scrittura in versi.
Si potrebbe
affermare che la scrittura, non essendo una capacità riservata ai dotti, agli intellettuali,
ai filosofi e agli storici, non dovrebbe essere considerata una loro
«proprietà».
Ovviamente dipende dall’uso che se ne fa.
Se voglio scrivere un romanzo, sarà opportuno che io conosca la lingua in cui lo voglio scrivere e la sua grammatica. Lo stesso vale per la poesia che, per i letterati, non è solo un insieme di parole messe giù a caso, ma una prosa anch’essa soggetta a regole.
Ovviamente dipende dall’uso che se ne fa.
Se voglio scrivere un romanzo, sarà opportuno che io conosca la lingua in cui lo voglio scrivere e la sua grammatica. Lo stesso vale per la poesia che, per i letterati, non è solo un insieme di parole messe giù a caso, ma una prosa anch’essa soggetta a regole.
Tutto questo
però nulla ha a che vedere con l’uso personale che si fa sia della scrittura
che della poesia tant’è vero che, a partire da autori considerati,
probabilmente a ragione, dei «geni», la Poesia è stata usata per
esprimere e qualche volta liberare emozioni o come dice Silverman: «…per la speranza in tempo di disperazione, per
il confronto in tempo di fatica, per l’ispirazione in tempo di dubbio.»[1]
La parola
scritta quindi, sia con la Poesia che con un testo narrativo è divenuta nel corso
degli anni, uno strumento nell’ambito della relazione di aiuto (sia da
parte di counselor che di psicologhi, psichiatri e psicoterapeuti).
Siamo stati
tutti quanti, almeno una volta nella vita dei «poeti», perché giovani, perché innamorati,
perché soli, perché disperati o felici ed abbiamo sentito il bisogno di
concretizzare e rendere immortale quel pensiero o quell’emozione che ci
invadeva togliendo l’attenzione da ogni altra cosa.
Chiudere gli
occhi, lasciare affiorare immagini e trasformarle in versi, può essere un validissimo
sostegno nel momento in cui, non vorremmo dire a nessun altro come stiamo. Per sfiducia,
per paura del giudizio, per stanchezza, preferiamo restare con noi stessi e con
il sentimento che guida o condiziona quella decisione.
Usare i versi
per esplorare le proprie emozioni è una tappa importante nel processo di
auto-osservazione, di conoscenza di sé e delle proprie dinamiche relazionali.
La dottoressa
Monaco[2] descrive
«le principali tecniche (…) utilizzabili in percorsi individuali o di gruppo (…),
selezionandole in relazione alle diverse esigenze e finalità ambite.
Nell’elenco
troviamo:
- la scrittura poetica primitiva e la poesia-follia
- il sogno poetico
- la poesia simbolica
- la poesia positiva
- la poesia immaginativa
- la cronaca poetica
- l’eco poetico
- la poesia biografia
- la poesia dialogica
- la poesia fantasmatica
Nei prossimi
articoli ne parleremo più diffusamente, cercando di meglio comprendere quali
cambiamenti possano essere attivati, attraverso la Poesia.
[1] H.L.
Silverman. Poetry as a Psychotherapeutic Intervent . Psycotherapy in Private
Practice. Vol. 1 (2), Summer 1983 in The Haworth Press Inc.
[2] E.
Giusti, M. Vigliante. L’anamnesi psicologica. (2009) p. 152 Sovera Edizioni