La
scrittura è ormai considerata da tempo una modalità utile alla rielaborazione
di esperienze negative.
Di
fronte alle avversità reagiamo in modo personale tanto che il concetto di
stress non è assoluto e condiviso, ma legato a tutta una serie di fattori
indicativi di come attiviamo e usiamo le nostre risorse per uscire dalla crisi
e trovare soluzioni efficaci.
Un
aspetto importante del malessere legato alle avversità che tutti, in misura
maggiore conosciamo, è la capacità di gestire le emozioni collegate a particolari
momenti. La scrittura in questo caso può essere una modalità per osservare
oggettivamente i fatti, rielaborare le situazioni, tentare di dare spiegazioni
agli stati d'animo ma soprattutto reagire in modo utile.
Pennebaker,
direttore del dipartimento di psicologia dell'università del Texas, ad Austin, e
altri autori hanno messo in luce gli aspetti positivi legati alla narrazione di
sè, dimostrando un indiscusso collegamento sia nella gestione degli eventi
traumatici e stressogeni, che nella prevenzione di patologie stress correlate.
L'effetto
sarebbe causato dal dover non solo riportare su carta dei fatti in modo da
definire gli eventi in questione dentro spazi narrativi, che già di per sè
ridimensionano l'impatto emotivo del vissuto, ma nel vedere quanto accaduto con
gli occhi e le parole della narrazione, dando il via ad un percorso di consapevolezza
e analisi, nuovo e arricchente.
A
trarre maggior benefici da questa esperienza sarebbero le persone che nella
vita di ogni giorno incontrano difficoltà a esprimere le proprie emozioni, siano esse legate a problemi scolastici, di
coppia, di lavoro, genitoriali, ma anche legati all'autostima e alla scarsa
resilienza.
Cosa
occorre per partecipare a incontri di narrazione?
- Aver voglia
di mettere in discussione scelte, comportamenti, azioni
- Cercare
di scrivere e descrivere i sentimenti e le emozioni provate in certi
contesti, situazioni, relazioni
- Non focalizzare
l'attenzione sulla modalità di scrittura, ma sui contenuti
- Lasciarsi
guidare dalla creatività cercando di frenare il più possibile il giudice
interiore