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Ventiduesimo incontro di scrittura creativa

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  Anche «giocare con le parole» è un modo per attivare la propria creatività. Ad alcuni può risultare facile scrivere testi autobiografici o storie di fantasia ma solamente quando sono «liberi» di usare i vocaboli scelti appositamente, sentiti come giusti per quel tipo di narrazione, per quel passaggio descrittivo. Una bella sfida, una delle tante che fanno pare del corso di scrittura creativa dell’Unitre di Alessandria, è scrivere una storia che contenga parole assegnate al momento dell’esercizio. Può sembrare facile, ma non lo è. Nel racconto che segue parole assegnate erano: rumore – tintinnio – cassa- ticchettante -malinconia – fradicio – calma – uggiosa – frangia -     sonno - impermeabili. Pioggia di guerra A. P.   rumore      tintinnio     cassa         ticchettante        malinconia          fradicio       calma         uggiosa      frangia       sonno        impermeabili     Da stamattina ci perseguita il tempo gramo. Partiti all'alba sui cassoni dei camion, una uggiosa

ventunesimo incontro di scrittura creativa

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  Tra i generi che chiedo ai partecipanti del corso di scrittura creativa presso l'Unitre di Alessandria, di sperimentare, quello del flusso di coscienza è il più complesso per tantissime ragioni. La prima è certamente legata alle difficoltà di scrivere i pensieri così come prendono forma nella nostra testa, senza necessariamente darvi un senso logico, una ragione, una motivazione. Per chi scrive, a quel punto, la mancanza di un filo conduttore, una organizzazione, una trama e un equilibrio narrativo, diventano «blocchi» difficili da superare. Chi scrive deve farlo immaginando di trovarsi all’interno dei sui pensieri o all’interno dei pensieri del suo protagonista. Nel testo che segue potrete trovare questa modalità narrativa. Riflessioni oniriche. di C. N.   Ho fatto un sogno Ho fatto un sogno. Ne ho fatti tanti altri, dopo. Ne avevo fatti moltissimi, prima. Ma il sogno di cui sto per scrivere resta unico nel suo genere. Si dice che le cene pesanti condizionino i sogni. Epp

ventesimo incontro di scrittura creativa

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  I ricordi possono affiorare spontaneamente, oppure essere sollecitati. Quando viene assegnato un esercizio, ogni partecipante al corso lo interpreta come meglio crede, anzi il mio suggerimento è quello di seguire «la pancia» e scrivere di ciò che la prima sensazione provata, ha suggerito, o tentato di suggerire. Succede così che i titoli siano interpretati in modo diametralmente opposto a seconda del momento, dell’umore, dal desiderio di condividere esperienze reali o di creare racconti di fantasia, che contengono sempre qualcosa di effettivo e di vero. Quando i ricordi sono «forti» e la necessità di riportarli su carta sono intensi, suggerisco sempre ai miei allievi di «mascherarli» creando un equilibrio tra realtà e fantasia narrative, in modo da poter raccontare ciò che è importante senza svelare ciò che è vero e ciò che non lo è. Qualche settimana fa, sono stati i partecipanti al corso ad assegnare ai colleghi un titolo. In questo modo si sono attivate due aspettative (che per

Diciannovesimo incontro di scrittura creativa.

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  Scrivere richiede delle regole. La scrittura è «magia» ma è necessario conoscere e anche utilizzare quei principi importantissimi affinché un testo sia definibile tale. Tutto ciò che accade dentro e intorno a noi può diventare un racconto. Ciò che condividiamo però deve colpire, intrigare, incuriosire sia l’autore che il lettore. Scrivere è essenzialmente una condivisione di noi su «larga scala». Dice King: Le cose più importanti sono le più difficili da dire.» Ecco perché, durante il corso, apprezzo anche i testi che non corrispondono agli esercizi assegnati. Perché ciò che cerco di insegnare è il non lasciare che l’idea sfugga. Scrivere ciò che «sentiamo» è più prezioso. Un esempio? Leggete il testo che segue. Electric blue. Parodia di un Carnevale. di A. S.  In questa occasione avrei dovuto parlare di un rotolo di carta igienica, fisico o allegorico che sia, delle sue peripezie per uscire più o meno "pulito" da qualche situazione sconveniente, invece no, scelgo di

Diciottesimo incontro di scrittura creativa.

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  Proviamo sensazioni diverse al cospetto del tempo. C’è chi ama il caldo, chi il freddo, chi la pioggia, chi il sole, chi la neve. Rispetto al vento ho qualche dubbio, non mi è mai capitato di incontrare qualcuno che lo apprezzasse, ma non significa che non esista. Ai miei allievi la scorsa settimana ho proposto un gioco creativo. Sono state assegnate le parole: rumore, tintinnio, cassa, ticchettante, malinconia, fradicio, calma, uggiosa, frangia, sonno, impermeabili ed è stato chiesto loro di scrivere un breve racconto (massimo 2000 battute) dal titolo «Pioggia». Ve ne propongo uno dei tanti prodotti e letti ieri pomeriggio.   Pioggia di M.M. L'estate volge al termine o, almeno, dovrebbe. Domani è il primo di ottobre e, negli anni scorsi, il giardino era già pieno di foglie cadute: un meraviglioso tappeto dal giallo oro al marrone screziato, soffice sotto i passi e che, a volte, un venticello frizzante sparpagliava sulla via di accesso alla casa, via che avevo coscienzio

Diciassettesimo incontro di scrittura creativa

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In un gruppo di scrittura creativa essenzialmente si va alla ricerca del sé creativo. Si scrive, si legge, si condividono i testi ma anche le frustrazioni, quando questi non soddisfano le aspettative nell'autore, si sperimentano stili e generi, ma soprattutto si raccolgono sfide.  Sfide letterarie ovviamente, ma non per questo meno complicate come quella di scrivere un racconto che abbia come protagonista non una persona ma un oggetto.  L'autrice con stile ironico e rispettando le regole che riguardano la presentazione del personaggio, ci regala un momento di divertimento, ilarità e sorrisi.  Lei e gli altri partecipanti al corso non mi deludono mai! A volte a fatica, a volte con perplessità riescono sempre a trasformare i titoli assegnati in storie. Il testo si intitola: il rotolo di carta igienica. Il rotolo di carta igienica di P.C.   “Mamma, ma io sono proprio un rotolo di carta igienica?” “Certo che sì, caro!” “Ma tu sei sicura che, quando sono nato, ero proprio un rotolo

Sedicesimo incontro di scrittura creativa.

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  A volte per costruire un racconto si ricorre al passato. Non perché si voglia scrivere una pagina autobiografica, ma perché il titolo dell’esercizio assegnato ci riporta immediatamente ad altri anni, alle relazioni con altre persone. In un corso di scrittura quello che diviene allora importante è che la nostalgia o il ricordo non coprano ciò che dovrebbe essere il personaggio principale. Se dobbiamo parlare di detti popolari, il focus dovrebbero rimanere su di loro e sull’impatto che i loro contenuti hanno avuto, oppure ancora hanno, su di noi. Nel testo che vi propongo oggi l’autore è riuscito a «viaggiare» nel tempo senza perdere di vista ciò di cui doveva scrivere. Donne e «saggezza popolare»? di R. D. “Erano i tempi che ballava mia nonna, con le trecce a penzoloni, con i mutandoni sotto la sua gonna. Quando mio nonno, capitan di fanteria, stava quattro giorni in posa, per mandare a Rosa, la fotografia!!” Sono stornelli rubati ad una vecchia canzoncina popolare! Semplici